GEAR E STRUMENTAZIONE

5COSE DA NON FARE CON LA CHITARRA

di Sofia Savoia

 

Molto spesso, dopo aver acquistato una chitarra, ci si limita a suonarla così com’è, senza farsi troppe domande sul come mantenerla in forma. In realtà ci sono molte cose che possono danneggiare una chitarra o comprometterne il suono, e che con un po’ di accortezza si possono evitare, così da mantenere lo strumento in salute il più a lungo possibile. Ecco una lista di cose da non fare con la chitarra:

1. Lasciare la chitarra accordata senza usarla:

possono capitare quei periodi in cui, per vari motivi, non si ha tempo o voglia di suonare. Solitamente si abbandona la chitarra in un angolo senza curarsene, lasciando le corde così com’erano quando le si è usate per l’ultima volta. Così facendo il manico della chitarra è sottoposto alla tensione delle corde in modo considerevole, e ciò spesso implica che il manico stesso si pieghi. Per evitare che questo sgradevole inconveniente accada, è sempre bene allentare le corde se si pensa di non suonare la chitarra per diversi giorni. Quando invece la si utilizza regolarmente, questo accorgimento non è necessario, in quanto la forza delle corde è controbilanciata da quella delle dita che premono sul manico. Se ci si dovesse accorgere che il manico della propria chitarra si è inclinato, niente paura. Esiste un sistema apposito all’interno del manico chiamato truss rod, che serve proprio a regolare la curvatura del manico.

 

2. Esporre la chitarra a sbalzi di temperatura o umidità:

quando si porta la chitarra con sé è inevitabile che questa sia sottoposta a sbalzi di temperatura, attenzione però a non esagerare. Lasciare la chitarra al sole, così come tenerla all’aperto in luoghi molto freddi, può danneggiare considerevolmente il legno, perciò è bene conservarla il più possibile in luoghi chiusi e a temperatura stabile. Un occhio di riguardo va anche prestato alla percentuale di umidità nell’aria. Il legno, infatti, tende ad assorbire l’umidità o a seccarsi quando non ce n’è a sufficienza, provocando delle oscillazioni che non solo influiscono sull’accordatura della chitarra, ma possono arrivare addirittura (seppur in casi estremi) a provocare crepe e danneggiamenti vari sulla cassa. Il consiglio è quello ti tenere sempre d’occhio l’umidità dell’aria servendosi di un igrometro. I liutai indicano come percentuale ideale quella compresa tra il 45% ed il 55%, ma più in generale ciò che conta è che non ci siano sbalzi eccessivi. Per correre ai ripari esistono vari strumenti che fungono da umidificatori o deumidificatori (un classico rimedio fai-da-te è quello di tenere una spugna umida nella custodia della chitarra). Molti chitarristi ritengono eccessivi questi accorgimenti, ma, specialmente per quanto riguarda strumenti molto costosi, vale assolutamente la pena attivarsi prima che il danno si verifichi. Per coloro che viaggiano molto e hanno bisogno di uno strumento che si adatti ad ogni situazione senza subire stress, esistono oggi varie case che producono chitarre con il corpo in fibra di carbonio. Questi strumenti sono praticamente indistruttibili, anche se ovviamente il suono che producono è ben diverso rispetto a quello degli strumenti in legno.

3. Non pulire la tastiera:

la pulizia della tastiera della chitarra, in linea di massima, non incide sulla salute della stessa, essendo in realtà una semplice questione di igiene ed estetica. Ciò nonostante, se la tastiera non viene pulita per molto tempo, lo sporco depositato può influire sulla scorrevolezza al tatto, sul feeling mentre si suona (in particolare i bending) e – se vittime dello sporco sono i tasti in metallo – possono anche subentrare fastidiosi rumori al vibrare delle corde (il così detto fret buzzing). Per mantenere la tastiera pulita è buona norma spolverarla regolarmente con un panno morbido e, saltuariamente, lubrificarla con dell’olio apposito. Il più comune è l’olio di limone, tuttavia va notato che questo prodotto non sempre è adatto (ad esempio è sconsigliato se la tastiera è in acero) e che non tutti i liutai concordano sui suoi benefici.

4. Usare la tracolla senza strap locks:

non è il primo chitarrista a cui improvvisamente si rompe o sfila la tracolla mentre suona. Risultato? Manici spezzati, crepe sulla cassa, danni a volte irreparabili. Non usare gli strap locks può costare molto caro, perciò è bene munirsi delle dovute precauzioni. Oltre alle varie viti create appositamente per evitare che la tracolla si sfili, esistono strumenti di fissaggio di vario genere più o meno economici, per far si che la tracolla rimanga bene ancorata al suo supporto. Anche in questo caso è possibile ricorrere ad un rimedio fai-da-te amato da molti chitarristi (Eric Clapton e Brian May, giusto per fare due nomi): usare le guarnizioni in gomma che si trovano sui tappi di alcune bottiglie (la più utilizzata è quella che si trova sul tappo della birra Grolsch, che ha uno spessore particolarmente adatto).

5. Cambiare la scalatura delle corde senza regolare il truss rod:

le corde per chitarra sono disponibili in vari spessori, e ciascuna muta presenta delle differenze. Le chitarre escono di fabbrica predisposte per una determinata scalatura (di solito .011 o .012 per le acustiche, .09 o .010 per le elettriche). Se si decide di montare corde con spessore diverso, specialmente se se ne sceglie uno maggiore, è importante regolare il manico di conseguenza, in quanto ad uno spessore maggiore corrisponde maggiore tensione. Pertanto occorre sempre controllare se sia necessaria una regolazione del truss rod e dell’action, per evitare di danneggiare il manico. Anche se sembrano operazioni complicate, basta un po’ di esperienza per imparare a prendere questi piccoli accorgimenti, magari facendosi aiutare da un liutaio finché si è alle prime armi.

 

 

 

 

 

claudio cicolin

Buona chitarra e a presto!

Claudio Cicolin

 

 

 

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